venerdì 25 marzo 2011

letture

In febbraio ho acquistato questo libro, ne ho sentito parlare per radio, mi ha incuriosito, Stefano Zecchi, incrociato alcune volte in TV, è una persona che mi piace molto, ogni tanto è "opinionista" in alcune trasmissioni tv, non guardo quasi mai trasmissioni dove degli "esperti" parlano, bla, bla, ma quando c'è Zecchi di solito mi soffermo di più, è abbastanza fuori dal coro. Questo libro, dicevo, mi ha incuriosito, poi sono da sempre molto vicina a chi  ha sofferto, soprattutto se poco portati agli "onori della ribalta", sono da sempre indignata verso l'eccidio e la persecuzione del popolo ebraico, però purtroppo non sono solo stati perseguitati dai nazisti, fascisti. Gli infoibati... beh sono stati portati alla "ribalta" da poco, recentemente. L'ho acquistato, stavo leggendo altro, quindi lo passato al gentil consorte, il quale di solito è lento nella lettura, invece l'ha letto in pochi giorni e ne è rimasto profondamente colpito, gli è piaciuto molto.
Due sere fa, avendo terminato l'ultimo libro di Vitali, che stavo leggendo, l'ho preso in mano, è stata un'ondata che mi ha travolto, non mi sarei + fermata, era quasi l'una di notte e mi sono costretta a smettere, ieri sera l'ho terminato. Dovete sapere che spesso mi commuovo, piango, davanti a film abbastanza coinvolgenti, ma le uniche volte che ho pianto leggendo libri è stato secoli fa, leggendo il "Piccolo Alpino" e "Cucciolo", ma avrò avuto 12/15 anni. Beh, l'altra sera, leggevo e piangevo. Questo è un libro, scritto benissimo, pieno di dolcezza, di delicatezza e nello stesso tempo, reale, concreto. Chissà quante storie come questa sono state vissute. E' un libro che resterà indelebile nel mio essere, penso anche nel mio gentil consorte, è davvero un libro speciale. Oltre all'importanza di raccontare certe situazioni spesso molto oscurate, racconta con una, devo ripetermi, delicatezza, dolcezza, questo rapporto padre-figlio, abbastanza raro nella narrativa.

1 commento:

  1. ..anche io mi commuovo facilmente,oggi ho pianto guardando un programma americano con degli adolescenti,mi sono rivista in tanti loro problemi.

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